16 ottobre 2007

Crakowski Vs principio di esclusione

Molto spesso mi capita di non afferrare il senso delle cose. Là dove un'idea, la comprensione di una situazione, la soluzione di una qualsiasi cosa si può raggiungere attraverso la deduzione o qualsiasi altro minimo ragionamento logico o conoscenza sensibile della situazione o delle cose, io applico l'intuizione.

Quindi decisi non molto tempo fa di valutare attentamente ogni situazione e di applicarvi un principio a caso: il ragionamento per esclusione.

RpE: Dovrei prenotare una visita.
Segretaria: Posso metterla in lista per la prossima settimana, se le va bene.
Rpe: Ottimo, grazie.
Segretaria: Il suo nome?
RpE: Come?
Segretaria (sorriso cortese): Il suo nome per favore
Rpe: Ah si, scusi....beh non mi chiamo Antonio
Segretaria: Come?
RpE: Non sono Antonio, e neppure Claudio o Michele.
Segretaria (imbarazzata, perplessa e pò guardinga): Mi perdoni, non la seguo.
RpE (con un sorriso cortese): Le sto dicendo come non mi chiamo, è un esperimento
Segretaria (incerta): Ah
RpE: Non sono Antonio, non son Claudio o Michele, non mi chiamo neppure Adriano, nè tanto meno Mario. Non sono
Segretaria: Paolo?
RpE: Eh no. Ha sbagliato. Non sono neppure Paolo
Segretaria: Signore ci sono altre persone che aspettano
RpE: Ah
Segretaria: Quindi se per cortesia mi dice il suo nome.....

RpE intuisce che la cosa sarebbe andata troppo per le lunghe.

Rpe: Henry
Segretaria (infastidita): Mi servirebbe anche il cognome, anche se qualcosa mi dice che ne farei volentieri a meno!
RpE: Intuito?
Segretaria: Lo chiami come vuole ma mi dia il suo cognome.
Rpe: Non è Rossi.....
Segretaria:.....

Nessun commento: